Musica in streaming: i ricavi battono quelli delle vendite dei CD

Prima o poi doveva accadere, la strada era segnata. Ed è accaduto. Secondo la RIAA nel 2014 i ricavi dalla musica in streaming hanno venduto quelli dalla vendita di CD.

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Prima o poi doveva accadere, la strada era segnata. Ed è accaduto. Secondo la RIAA nel 2014 i ricavi dalla musica in streaming hanno superato quelli dalla vendita di CD.

Come riportato da Repubblica.it il 22 marzo, la Recording Industry Association of America (RIAA) ha pubblicato il rapporto 2014, da cui si evince che negli Usa gli abbonamenti di musica in streaming hanno generato 1,87 miliardi di dollari contro 1,85 miliardi di dollari ricavati dalla vendita dei CD.

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Le previsioni delle vendite dei CD. Fonte: learnawesome.com

Per non parlare dei download digitali. Nonostante un calo dell’8,7% di iTunes, la fetta di MP3 legalmente scaricati (e in minima parte di FLAC e file ad alta risoluzione) ammonta a 2,6 miliardi di dollari.

itunes-spotifyCirca lo streaming musicale la parte del leone la fanno Spotify, Beats Music e Pandora, ma ricavi significativi arrivano anche dalla pubblicità inserita su Vevo e YouTube, servizi che ormai dai giovanissimi sono usati come una moderna forma di radio (!!!).

Streaming +29% e CD –13%: queste le fredde ma inequivocabili percentuali di un fenomeno con cui anche gli audiofili ben presto dovranno fare i conti.

Ben vengano, dal nostro punto di vista, servizi come Tidal, che garantiscono uno streaming a qualità HiFi; ma allo stesso tempo forti sono le preoccupazioni per l’annosa questione del digital divide. Come si potranno sviluppare servizi di questo genere in Italia quando la band larga (veramente larga) è un miraggio e un’utopia appena si esce dalle grandi città? E che pensare dello streaming HiFi legato a specifici hardware (come Deezer con Sonos)? Sono scelte commerciali, ovvio, ma che riteniamo pericolose.

Ma ci sono anche altri spunti di riflessione. Sembra proprio che alla maggior parte dei consumatori crearsi una collezione musicale (fisica o digitale) non interessi più, preferendo i servizi cloud based. Di sicuro per questo aspetto vanno ad incidere diversi fattori, dalla comodità d’uso della “nuvola” alle case sempre più piccole in cui andiamo ad abitare.

Ma ci sarà modo di riparlarne. Questo è solo l’inizio. Volenti o nolenti.

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