Coma Fare – La scelta del cavo USB

Un cavo USB da 2 euro non è uguale ad un cavo USB spropositatamente più caro… Qui vogliamo indicarvi quali sono i problemi, affinché siate in grado di scegliere il cavo giusto ed essere coscienti che il costo che pagate può avere una sua giustificazione.

 

Un cavo USB da 2 euro non è uguale ad un cavo USB spropositatamente più caro… Qui vogliamo indicarvi quali sono i problemi, affinché siate in grado di scegliere il cavo giusto ed essere coscienti che il costo che pagate può avere una sua giustificazione.

Dall’avvento della musica liquida il cavo USB è diventato di uso quotidiano per collegare computer, lettori di file e/o DAC all’impianto audio.

Un cavo USB può costare molto caro, quando è in grado di risolvere alcuni problemi che ha un tradizionale cavo USB.

Basta tenere conto di queste sole 3 considerazioni sui cavi USB

  • Il cavo di alimentazione è vicino al cavo di segnale, quindi, lo influenza con il campo magnetico che genera, anche se modesto
  • Il materiale isolante è PVC, il più economico, ma anche il peggiore, perché si polarizza facilmente al passaggio del segnale e introduce micro-cariche che disturbano il segnale stesso
  • La calza di schermo è fatta di alluminio o altro metallo, essi stessi produttori e recettori di micro-cariche inserite nel segnale per induzione

Qualsiasi cavo USB che cerchi di ridurre questi tre fattori peggiorativi è sicuramente un passo avanti rispetto ai cavi convenzionali. Specialmente se è fatto in modo da separare il segnale dall’alimentazione.

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