Crisi profonda per l’elettronica di consumo, ma l’e-commerce…

Da diversi anni ormai si parla di crisi profonda del settore hi-fi (in Italia almeno) e la crisi economica globale ha aggravato la situazione. Ma è tempo di fare qualche numero: l'elettronica di consumo (il settore economico a cui afferisce l'alta fedeltà) ha perso 18,7 miliardi nel 2011 rispetto al 2008, pari a un calo dell'8,7%. E poteva andare davvero peggio se non fosse stato per le vendite online.

Da diversi anni ormai si parla di crisi profonda del settore hi-fi (in Italia almeno) e la crisi economica globale ha aggravato la situazione. Ma è tempo di fare qualche numero: l’elettronica di consumo (il settore economico a cui afferisce l’alta fedeltà) ha perso 18,7 miliardi nel 2011 rispetto al 2008, pari a un calo dell’8,7%. E poteva andare davvero peggio se non fosse stato per le vendite online.

Da una parte, quindi, un calo in senso assoluto delle vendite e del relativo fatturato, dall’altro un vistoso +25% per le vendite online dello stesso settore. Tutti gli appassionati sanno bene che sono sempre di più i negozi specializzati che abbassano la saracinesca per non rialzarla più; così come sanno che con un po’ di pazienza tramite Internet si può trovare il prezzo migliore, un catalogo praticamente infinito e una ricchezza di informazioni che non potrà mai essere in possesso di nessun addetto di negozio.

E Internet, inoltre, annulla le distanze tra gli appassionati, trasformandosi in una gigantesca piazza virtuale, dove discutere degli acquisti fatti e/o chiedere consiglio, orientando in maniera determinante gli acquisti.

E i dati dell’inizio del 2012 segnano un altro importante segno + a fianco di un 19% solo nel primo trimestre dell’anno!

Il Politecnico di Milano, che ha fatto la ricerca da cui sono tratti i dati numerici di questa pagina, ripresi dal Il Sole 24 Ore, segnala che il fattore di crescita determinante dell’e-commerce è il prezzo, praticamente sempre più basso dei negozi sulla terra ferma, seguito per ordine di importanza dalla possibilità di fare acquisti a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno; incredibile il +120% di vendite online on mobilità, tramite smartphone, ma si partiva da numeri davvero molto bassi.

Da parte nostra osserviamo una preoccupante ritrosia degli operatori del settore italiani, tradizionalmente pigri nell’abbracciare/capire/sfruttare le nuove tecnologie: in questo caso, però, si tratta di perdere un treno importante, probabilmente il train de vie. Internet per sua natura è squisitamente sovranazionale, globale, e già adesso tantissimi appassionati italiani fanno acquisti su siti stranieri, saltando i distributori di casa nostra, attratti dal prezzo più conveniente o semplicemente perché non trovano market place nella nostra lingua con i prodotti che cercano!

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