Un impianto hi-fi super-economico per vinili e videogiochi (senza dimenticare la musica liquida)

Ci giunge una richiesta un po’ particolare vista la natura squisitamente audiophile del nostro sito: come assemblare un impianti hi-fi entry level a cui collegare un giradischi, una consolle per videogames e magari anche un computer? E ovviamente… spendendo il meno possibile? Ecco come.

I più giovani non si fanno alcun problema a mischiare sacro e profano (beati loro!) e giustamente per loro non fa alcuna differenza suonare qualche vinile da collezione o Spotify via Bluetooth, una playlist di YouTube o file MP3 da uno smartphone, musica liquida ad alta risoluzione da un computer, far venire un colpo ai vicini facendo tremare le pareti con l’ultimo videogame di guerra o esaltare la colonna sonora dell’ultima serie di Netflix.

Mi si chiede, quindi, suggerimento per un impianto hi-fi entry level super economico che faccia tutto questo, senza avere grosse pretese di qualità finale, ma senza rinunciare alla versatilità d’uso, considerandolo magari un antipasto per qualcosa di più serio in attesa di uno stipendio fisso. E se la richiesta arriva dal mio quasi diciannovenne nipote… beh… davvero impossibile ignorarla.

Partiamo proprio dal giradischi.

La scelta è ricaduta sull’Audio-Technica AT-LP60-USB, che ha due grandi vantaggi: ha lo stadio pre-phono integrato e l’uscita USB (per digitalizzare i vinili con l’aiuto di un computer e di un software che viene fornito in dotazione sia per Mac e sia per Windows). Si tratta di un giradischi automatico a cinghia e che si porta in dote una dignitosissima testina dual-magnet.

Per spendere il meno possibile per un amplificatore con DAC integrato (anche USB) e ricevitore Bluetooth la scelta è ricaduta sul Teac AI-101DA.

Delle dimensioni di una Bibbia, ha una sezione finale in Classe D da 26 + 26 watt su 4 Ω, mentre il DAC integrato è il classico BurrBrown PCM1796, capace di risoluzioni PCM fino a 24 bit e 192 kHz.

Il parco ingressi prevede due Toslink (a cui collegheremo la TV e la consolle per videogames), un ingresso linea (purtroppo su mini-jack stereo) e una porta USB-B alla quale collegheremo il computer, che suonerà i nostri file o col player software fornito dalla Teac (efficace ma davvero spartano) o col più collaudato Foobar.

Altri punti di forza di questo campione di miniaturizzazione sono il ricevitore Bluetooth e l’uscita per un eventuale subwoofer amplificato. Il fatto che si tratti di un amplificatore del 2015 contribuisce a tenerne basso il prezzo.

Per le casse acustiche la scelta è caduta su un altro classico del rapporto qualità / prezzo, i diffusori Mission LX-2. Il tweeter posizionato sotto il woofer ha lo scopo di ottenere il miglior allineamento temporale possibile. Per la loro fascia di prezzo e per le loro dimensioni impressionano quanto a punch e dinamica: l’ideale per un ragazzo in cerca di emozioni forti. L’accordo bass reflex posteriore ne imporrà la collocazione ad almeno 40 cm dalla parete di fondo.

Calcolatrice alla mano, alla data di stesura di questo articolo siamo a 576 euro. A cui andranno aggiunti una manciata di altri soldini per un adattatore jack RCA –> mini jack, un paio di cavi Toslink, un cavo USB-B –> USB-A e i cavi per collegare le casse.  Grosso modo… La metà del costo di uno smartphone top di gamma.

E che non si dica che entrare nel mondo dell’hi-fi dalla porta principale è solo un affare per ricchi.

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