* Test * Prova delle casse acustiche isodinamiche Tuscanini Auge/N 2nd Generation

Abbiamo testato i diffusori Tuscanini Auge/N 2nd Generation, dove N sta per neodimio. Ne approfittiamo anche per capire un po' meglio i "perché" e i "percome" della tecnologia isodinamica, con vantaggi e svantaggi delle casse acustiche che la adottano.

Le casse acustiche isodinamiche hanno schiere di appassionati in tutto il mondo; i diffusori Tuscanini Auge/N 2nd Generation, dove N sta per neodimio, si presentano con una innovativa filosofia progettuale atta a incrementare l’efficienza e minimizzare le distorsioni. Siamo andati a prenderle di petto.

Descrizione

tuscanini auge
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Si tratta di un diffusore che parte dalla stessa base progettuale delle Auge, con un frontale leggermente meno largo. Il telaio è interamente realizzato a CNC con tre diversi tipi di multistrato disposti a fibre incrociate betulla/faggio/betulla rispettivamente 15/15/15mm, quindi si passa da 3cm di spessore a 4,5cm. Per garantire la massima stabilità dei diffusori sono stati implementati dei nuovi supporti triangolari, sempre lavorati a CNC, che vanno posti ai lati.

La differenza sostanziale, rispetto al modello precedente, sta nella disposizione dei magneti, non possiamo entrare nel dettaglio in quanto è stato presentato un brevetto ancora in fase di controllo da parte delle autorità competenti, possiamo solo dire che la membrana viene eccitata di più, via via che ci si avvicina al bordo della stessa, zona dov’è vincolata e tende ovviamente a fare meno escursione. Secondo il costruttore in questo modo si abbassa di molto la distorsione e si  avvicina il funzionamento del pannello a quello di un pistone ideale.

Modulo e fase dell’impedenza denunciano un carico piuttosto facile, la membrana del woofer ha un’impedenza di 7 ohm circa, mentre quella del tweeter è da 10 ohm circa, nella zona di incrocio si crea il classico picco del filtraggio dei pannelli isodinamici.

La risposta in frequenza a 1/3 di ottava, rilevata nell’ambiente d’ascolto con il rumore rosa, segue quelli che sono i dettami delle curve proposte da Moller della B&K, da Russel, e le isofoniche (Fletcher & Munson) rilevate ai normali livelli d’ascolto domestico.

Auge N 2nd frequency response

Le generose dimensioni del pannello consentono all’ascoltatore di non percepire variazioni nella scena acustica da quando si è seduti a quando si sta in piedi.

Il tweeter ha una dispersione estremamente ampia sul piano orizzontale ed allo stesso tempo ha anche una dispersione ben controllata sul piano verticale, questo aiuta ad evitare le fastidiose riflessioni del pavimento e del soffitto ed aumentare la precisione dell’immagine sonora.

Due super-tweeter a nastro, montati uno frontalmente ed uno posteriormente  per mantenere l’emissione dipolare alle frequenze altissime, completano la parte alta del diffusore.

Dato l’utilizzo del nuovo motore – in neodimio – l’efficienza del Tuscanini Auge/N 2nd Generationsi attesta a 89dB 1W ad 1m, un valore molto elevato per un diffusore isodinamico.

Il produttore ha evidenziato il fatto che si sarebbero potuti raggiungere valori di efficienza maggiori, ma ha preferito incrementare l’efficienza senza penalizzare l’escursione e relativa estensione in basso.

L’efficienza di 89dB 1W ad 1m unita ad un valore d’impedenza decisamente elevato, consentono l’utilizzo senza problemi di amplificatori con potenze di almeno 30-40W.

La tecnologia isodinamica

Tuscanini AugeN 2nd Generation jpg
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Prima di addentrarci nella prova d’ascolto facciamo brevemente il punto sul funzionamento degli altoparlanti isodinamici.

A differenza di un altoparlante dinamico convenzionale, i trasduttori isodinamici hanno la “bobina”, in alluminio, distribuita secondo uno schema predeterminato, che copre gran parte dell’area dell’elemento vibrante in Mylar o in Kapton.

L’utilizzo di membrane in Mylar o in Kapton, estremamente sottili e leggere, unite all’alluminio, metallo estremamente leggero, realizzano una massa mobile di peso molto contenuto.

Di norma, lo stesso tipo di membrana viene utilizzato per riprodurre sia le basse, sia le alte frequenze, garantendo così la massima coerenza nel comportamento dinamico su tutto lo spettro audio.

Negli altoparlanti dinamici si genera un’onda che approssima quella sferica, mentre in quelli isodinamici si genera un’onda che approssima quella piana/cilindrica con emissione di tipo dipolare (entrambi i lati dei diffusori emettono suono).

I diffusori isodinamici hanno una curva d’impedenza molto regolare, di tipo sostanzialmente resistivo, che non rappresenta un carico ostico per gli amplificatori, a meno che la stessa non abbia un valore molto basso.

Contrariamente ai diffusori elettrostatici, nei diffusori isodinamici non ci sono circuiti ad alta tensione; si può affermare che sono concettualmente più vicini ai tradizionali altoparlanti dinamici che a quelli elettrostatici.

Detta così sembra che sia tutto rose e fiori, in realtà qualche seccatura c’è!

I diffusori dipolari sono molto sensibili alla collocazione in ambiente, la distanza con la parete di fondo può creare qualche problema d’interfacciamento con l’ambiente, meno critica invece la posizione rispetto alle pareti laterali, in ogni caso la posizione deve essere scelta con cura facendo molte prove, fino a trovare quella ottimale.

Nella collocazione in ambiente, si tratta di evitare che l’emissione anteriore e quella posteriore creino evidenti buchi o esaltazioni della risposta in frequenza nel punto d’ascolto.

Il problema sul corretto posizionamento in ambiente accomuna tutte le tipologie di diffusori, basta leggere cosa dice Roy Allison!

Anche se non rappresentano un carico ostico per gli amplificatori, i diffusori isodinamici non hanno una efficienza molto elevata, necessitano quindi di amplificatori di potenza medio alta, 100w per canale è una buona base di partenza.

La tecnologia isodinamica è una delle tante metodiche costruttive utilizzate nell’ambito dei diffusori acustici HiFi, con pregi e difetti, l’utilizzatore finale dovrà valutare se i parametri nei quali eccellono siano quelli importanti per il tipo di ascolto che si prefigge.

La prova d’ascolto

La catena utilizzata per l’ascolto era composta da:

Sorgente analogica:

  • Giradischi SAP a trazione diretta e controllo motore passo passo, con diverse testine sia MM che MC,
  • Pre Phono RIAA k’ OST su progetto di Diego Nardi
  • Preamplificatore due telai Sarath Dissanayake
  • Finale di potenza Audio Analogue Donizetti

Sorgente digitale:

  • Core roon nucleus
  • Player HQPlayer che gira su un secondo PC dedicato
  • Streamer Str@mbo di Notha Audio
  • Intefaccia USB Audio GD DI-20
  • Dac Sonic Frontiers SFD2-mk2 alternato ad Audio Analogue AADac,
  • Meccanica CD Audio Analogue AADrive

Selezionato dei brani per l’ascolto:

tuscanini jpg
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Dopo un’attenta collocazione in ambiente, di circa 30mq, durata quasi una intera mattinata, con una serie di piccoli aggiustamenti, abbiamo finalmente iniziato la prova d’ascolto.

Da vecchio tecnico del suono e audiofilo di lungo corso, devo dire che questi planari sono completamente diversi da quelli che ho avuto modo di ascoltare fin’ora.

Da sempre i planari spiccano per una gamma medio alta limpida e cristallina, mentre il loro tallone d’Achille è rappresentato dalle basse frequenze che risultano spesso flebili e arretrate, tanto da costringere i possessori ad acquistare un subwoofer (meglio due) per sopperire alla carenza di “punch”.

Nelle Tuscanini la gamma bassa è presente, corposa, se non si sta attenti alla collocazione in ambiente, può risultare anche leggermente in evidenza; il “punch” è notevole, si tratta di una vera rivoluzione copernicana per questo tipo di diffusore!

Si può affermare che le Tuscanini Auge/N 2nd Generation si esprimono meglio in ambienti medio grandi e non eccessivamente assorbenti, come molti saloni domestici.

Le Tuscanini Auge/N 2nd Generation nell’insieme sono equilibrate, mostrano un’ottima micro e macro dinamica, il sound stage è reale e con una notevole spazialità sia orizzontale, sia verticale.

A volumi realistici, la scena diventa coinvolgente, sembra quasi di percepire fisicamente gli strumenti e gli interpreti.

I diffusori sono a loro agio con qualsiasi genere musicale e sono godibili sia a bassi livelli, sia a quelli alti.

Sarebbe molto interessante vedere come Tuscanini Auge/N 2nd Generation si comportano con un PP di El34 o di KT88.

Conclusioni

Possiamo concludere dicendo che le Tuscanini Auge/N 2nd Generation sono diffusori importanti, di riferimento, che rappresentano una vera evoluzione nel panorama dei planari isodinamici. Ma… attenzione alle dimensioni del diffusore: sono decisamente ragguardevoli, se non si dispone di spazi adeguati è meglio ripiegare sui modelli più piccoli e più facilmente collocabili.

Caratteristiche tecniche casse acustiche isodinamiche Tuscanini Auge/N 2nd Generation

  • Nominal impedance: 8 ohm minimum 6 ohm
  • Sensitivity: 89 dB – 1 W – 1 m
  • Frequency response: 29Hz – 70 Khz + / – 3db
  • Power rating: 30 – 300 W
  • Type: 3 Way Rbbon- Planar Magnetic
  • Driver unit: Ribbon unit: 3 x 1 cm, Mid-High unit 85.5 x 3 cm, Mid-Low unit 150 x 24 cm
  • Crossover frequency: 5.0 Khz – 14 Khz
  • Slope: 2nd order low pass, 2nd order band pass, 2nd High pass (Linkwitz-Riley)
  • Dimensions: 182 x 67.5 x 3 cm

www.tuscanini.audio

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