Baboom! Lo streaming online in formato FLAC

Baboom promette (finalmente!) lo streaming online lossless in formato FLAC. Il suo deus ex machina è Kim Dotcom, il controverso creatore di Megaupload.

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Baboom promette (finalmente!) lo streaming online lossless in formato FLAC. Il suo deus ex machina è Kim Dotcom, il controverso creatore di Megaupload.

I “pirati” sanno perfettamente chi è Kim Dotcom, il creatore del più famoso sistema per piratare (ma non solo) contenuti protetti da copyright, siano essi audiovisivi o musicali.

Dopo le note vicende giudiziarie, secondo alcuni con prove create ad arte e i cui mandanti erano le major del disco, spaventate dal progetto di una piattaforma di distribuzione musicale che probabilmente le avrebbe scavato la fossa, il pacioso “personaggio” è tornato col progetto Mega, ma ora…

Ma ora ha annunciato Baboom, una rivisitazione del progetto che gli è costato un periodo in gattabuia e che dovrebbe mettere in contatto diretto artisti e fans (in realtà il primo annuncio è dello scorso gennaio, ma nelle prossime settimane il servizio dovrebbe partire a pieno regime).

Baboom altro non è che un servizio di streaming online alla stregua dei vari Spotify e Deezer, ma senza intermediari. E soprattutto a qualità HiFi! Le “trasmissioni”, infatti, saranno in formato FLAC senza alcun tipo di compressione, cosa per la quale non possiamo che gioire, anche se sappiamo bene che in molte parti d’Italia la qualità delle connessioni Web è davvero ridicola e quindi questo tipo di streaming potrebbe rivelarsi impossibile.

Baboom acquista ancora più di significato nella misura in cui YouTube (da molti usato come una radio) ha recentemente rotto i rapporti con la stragrande maggioranza delle indie (le etichette non-major, ovvero quelle indipendenti e da cui arrivano alcuni dei fenomeni musicali più eccitanti, come ad esempio – giusto per fare un nome – gli Arcade Fire). E allo stesso tempo Spotify, Amazon e compagni hanno in catalogo essenzialmente canzoni afferenti alle major o comunque a band sotto contratto.

E mentre i servizi di streaming musicale online generano profitti per i musicisti paragonabili a briciole (o bruscolini, come preferite), Baboom promette revenue del 60%.

 

 

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