Un pomeriggio ascoltando le elettroniche by Dissanayake

Da anni, Dissanayake costruisce prodotti Hi-End in modo rigorosamente artigianale e su specifiche richieste del cliente.
 Si tratta sempre di pezzi unici, di grande pregio, realizzati con componentistica NOS e circuitazioni rigorosamente proprietarie. Siamo andati ad ascoltare le sue creazioni.

Dissanayake per gli audiofili è, da sempre, sinonimo di unicità e di massime performances.
 La rubrica sulla rivista Suono “abarthizzazioni”, negli anni 90, lo ha consacrato al mondo audiofilo, soprattutto a chi amava il DIY, come massima espressione della sperimentazione audio “estrema”.

Da anni, Dissanayake costruisce prodotti Hi-End in modo rigorosamente artigianale e su specifiche richieste del cliente.
 Si tratta sempre di pezzi unici, di grande pregio, realizzati con componentistica NOS e circuitazioni rigorosamente proprietarie. 
Il fine ultimo è quello di superare la timbrica propria delle migliori realizzazioni valvolari della Golden Age dell’Hi-Fi. Come tutti i produttori Hi-End, Dissanayake si preoccupa più di come suoni il prodotto che di come si comporti sul banco di prova.

I prodotti veramente Hi-End sono progettati ad “orecchio”, costruiti a mano e realizzati con la massima cura, come se dovessero essere installati nella casa del costruttore.
 Questa meticolosa attenzione nella scelta della componentistica, nella realizzazione degli chassis e nei dettagli, si traduce in una migliore qualità costruttiva.
 Una migliore qualità costruttiva non solo può migliorare il suono di un prodotto, ma anche aumentarne l’affidabilità a lungo termine.

Dissanayake si occupa della soddisfazione dei suoi clienti garantendo personalmente anche il servizio di assistenza post vendita.
 Nella filosofia di Dissanayake il componente principe di una catena HiFi, Hi-End è il preamplificatore linea.
 Il preamplificatore deve essere realizzato senza compromessi e deve essere in grado di pilotare qualsiasi amplificatore, per questo è necessario che garantisca una elevatissima erogazione di corrente.
 Per ottenere questa performance Dissanayake utilizza unicamente valvole di sua conoscenza che, supportate da uno stadio di alimentazione debitamente sovradimensionato, faciliterà il finale di potenza che, “spinto” dal preamplificatore, piloterà adeguatamente qualsiasi diffusore, anche i più ostici.

Reference II
Il Reference II in foto è una evoluzione del precedente che vanta la possibilità di regolare alcuni parametri della preamplificazione, si può ad esempio spostare l’immagine del palcoscenico virtuale secondo le preferenze e le caratteristiche ambientali strutturali. È possibile anche regolare singolarmente le valvole ed agire su come la preamplificazione lavora sulla velocità del suono amplificato. È altresì possibile aggiustare l’intervento sui bassi e sulle medio alte. Il pre viene consegnato già regolato, con una risposta da riferimento, ma ogni ambiente è differente ed ogni proprietario ha esperienze differenti, per questo è possibile una ottimizzazione personalizzata direttamente a casa del cliente.


Breve descrizione impianto

Parlare dell’impianto audio oggetto di questi ascolti significa raccontare una storia che parte da molto lontano.
 Questo perché un sistema di buon livello deve essere pensato nel tempo e nelle scelte.

Prove, ripensamenti, cambiamenti, errori raccontano un percorso che porta ad un risultato, un arrivo personale che non vuole insegnare nulla a nessuno, ma che vuole raccontare un modo di porsi di fronte ad una riproduzione casalinga più vicina all’intimità del supporto analogico.

Il sistema si compone di diffusori made in Svizzera della Tobian Sound Systems, modello 12FH, un due vie con driver a compressione per le medio alte caricato a tromba ed un woofer da 12 pollici, anch’esso caricato a tromba.

Un crossover minimalista con induttanze, realizzate sempre dalla ditta svizzera, ed avvolte a mano con le migliori intenzioni di perfezione.
 Un due vie atipico dove il driver a compressione lavora già dai 400 hz fino ai ventimila e oltre.
 Il risultato è una coerenza e dinamica estreme, come se stessimo ascoltando un full range con gli steroidi sopra e sotto.

Si parla con cognizione di causa perché precedentemente sono state ospitate le Voxativ Ampeggio Signature, un full range ai massimi livelli made in Germany!

La sorgente è della francese TOTALDAC, il loro modello di punta, ovvero il Twelve mk3, un tre telai con alimentazione separata. 
È un DAC R2R ladder con l’ausilio delle eccezionali 0.01% VAR Bulk Metal® Foil resistors Vishay, quindi nessun componente SMD o cineseria che va per la maggiore.

Il percorso digitale per arrivare al re-clock esterno sempre di TOTALDAC e poi ai due dacs mono inizia da un PC Windows 11 ottimizzato e totalmente fanless dove risiede il core di ROON.

Semplificando al massimo si passa successivamente per due Switch di rete della Ansuz in cascata per poi andare nello streamer Bridge della dCS ad infine al Twelve mk3.

preamplificatore dissanayake Kamasutra
Il Kamasutra è un preamplificatore in corrente senza controreazione dalla inesauribile potenza, tramite l’ausilio di valvole accoppiate direttamente senza condensatori. Viene utilizzato un unico condensatore in uscita non polarizzato carta olio esclusivo per i progetti Dissanayake. La sezione di alimentazione, che è naturalmente separata del preamplificatore, è costruita completamente a tubi e pesa complessivamente 60 kg.

Dai due DAC mono si esce per entrare nel preamplificatore Kamasutra, top di gamma del Maestro Dissanayake, un oggetto che non può essere imbrigliato nella sola definizione di preamplificatore, da questi verso un finale stereo Dissanayake in configurazione push pull di 6L6 con trasformatori di uscita Hashimoto di fine anni 50 NOS ed alimentazione separata per poi finire alle Tobian 12FH grazie ai cavi top di gamma della Dyrholm Audio serie Vision, un cavo di potenza costituito da 3 x 7 fili di rame UPOCC (21 pezzi) in ciascun conduttore, più di 10 millimetri quadrati per mandata, 4 totali (AWG 7). Questi cavi possono essere collegati a terra, per questo motivo viene utilizzata una scatola
di terra attiva della TELOS Audio, dove tra l’altro saranno collegati anche i due DAC mono.

Alimentazioni affidate alla multipresa Ansuz Mainz8 D2 con piedini Ansuz Darkz T2 SUPREME, cavi Dyrholm Audio Vision series X e Zodiac series, ancora cavi di segnale Ansuz, Nordost e Chord the Music.

Cavi Dyrholm Audio
Click sulla foto per ingrandire. Cavi Dyrholm Audio Vision, top di gamma del costruttore danese, impiegano l’esclusivo OCC copper in configurazione proprietaria come in foto schematizzata. Sono 4 tornate di cavi due per diffusore.
All’interno dei cavi i singoli fili sono acusticamente ottimizzati nella loro dimensione e vengono intrecciati con fibre di cotone e sigillati contro la corrosione. In oltre ogni conduttore è schermato elettricamente dal rumore ed è possibile collegare a terra gli schermi, migliorando la prestazione. Questa costruzione fornisce anche un accumulo minimo di elettricità statica e protegge dalle vibrazioni.


Prova d’ascolto

Parlare di ascolto vuol dire parlare del suono Dissanayake, un’esperienza dove dinamica, energia e nero infrastrumentale (che ha varie declinazioni, nella mia è il silenzio tra il non suonato o quello che non c’è e la nota riprodotta nella sua prima fondamentale) sono il marchio di fabbrica.

L’esperienza sonora, per chi possiede un setup Dissanayake, mette in ombra l’apporto sinergico delle altre componenti, ambiente compreso!
 È un’affermazione forte, ma fatta dopo anni di ascolti e confronti! 
E mai più vera come in questo caso, con il top di gamma Kamasutra, un oggetto che ridefinisce l’oggetto stesso, riscrivendo la definizione di “preamplificatore”.

In altre parole, i due volumi del Kamasutra, per il canale destro e sinistro, non agiscono come volumi in senso stretto, ma girando le manopole in senso orario il suono si espande, prende energia mantenendo tutto dannatamente credibile, reale, tangibile, controllato e timbricamente corretto al di là del contesto dove la prestazione si esprime.
 Questo senso di spazialità, di espansione e minuziosa ricostruzione del soundstage crea un’esperienza impareggiabile, siamo lì nel mezzo, in uno spazio olografico, sferico, dove dentro c’è tutto.

La voce di Sophie Zelmani in Oh Dear, album Going Home in streaming Qobuz 44.1khz, 16bit ci sussurra come fatta di carne, quasi ipnotizzandoci, di fronte alla struttura armonica che sembra rimanere lì in aria e non scendere mai, accompagnata da una chitarra pizzicata e vibrante come difficilmente possiamo avere memoria di ascolto.
 Nell’ultima traccia l’ll Remember You i tasti del pianoforte sbocciano note che si dipanano in tutto l’ambiente apparentemente così delicati, ma quasi inesauribili fino ai confini del soundstage, grande, oltre i limiti della stanza.

E ora una vecchia conoscenza, Elton John insieme al percussionista Ray Cooper a Mosca, Live from Moscow, 1979.
 Una ricostruzione recondita e vibrante, sembra quasi di vedere i tecnici del suono che allestiscono il palco con le loro diavolerie analogiche, sì perché qui si assapora ancora quell’analogico Old School che piace!
 Un plauso alla produzione (rimasterizzato da Bob Ludwig) che lo ha proposto di recente lavorando (bene) sui vecchi nastri del 79.

È interessante la ricostruzione spaziale della Rossiya Hall di Mosca.
 L’album è una selezione dei 28 brani originali.
 Nei primi brani, le armoniche di voce e piano si espandono e rimbalzano lungo il soundstage creando una delimitazione verosimile della Hall, l’eco è corretto, conseguenza di un ambiente riflettente di una certa cubatura, è probabile una ripresa ravvicinata, mantenendo l’indispensabile per una ricostruzione spaziale da eventi al chiuso.

Abbiamo una prestazione in ricostruzione degna di nota, che esalta e mette in primo piano quei piccoli particolari che spesso in impianti definiti “hi-end” si perdono.
 Piacevolissima, come sempre, la decadenza delle note e la ricchezza  del pianoforte magnificamente riprodotto, eco compreso!
 La voce dell’artista, forse al suo apice, risulta fresca, giovane e piena di energia. From Russia with love Elton, TOP!

Continuando gli ascolti un brano particolare interpretato dalla voce e performer Judi Collins, una cover di Bob Dylan, Sweetheart like You, nell’album Judy Sings Dylan.
 C’è una intima proposizione di voce e piano all’inizio, seguita dalla batteria che entra dopo due minuti e trenta secondi accompagnando l’interprete in una sorta di esibizione parallela.

Qui escono le doti inimitabili del preamplificatore Kamasutra, una immane riserva di energia guida il finale, di soli 12 watt, oltre i suoi limiti verso la riproduzione e controllo di questo strumento così dinamico e difficile da domare. 
Possente, profondo e controllato sono le prime sensazioni poi tutto si espande e riempie l’ambiente mantenendo la credibilità dell’evento dal vivo, incredibilmente estesa la profondità della scena, soprattutto sull’ultimo colpo di bass drum o grancassa!

Sempre in streaming un brano in hires audio a 192Khz at 24bit dei Cowboy Junkies dall’album Whites off Earth Now! La traccia è Crossroads.
 È particolare perché apparentemente caotico si dipana su un giro di basso melmoso e incantatore una chitarra solista disegnata da schizzi precisi e tecnicamente ritmati per poi unirsi ad una voce onirica.
 Qui mantenere chiarezza e piani sonori, ricostruendo ogni singolo dettaglio, non è impresa per tutti.
 Abbiamo una prestazione che mantiene e supera le aspettative, tutto è corretto e minuziosamente separato, dettagliato, ma al tempo stesso amalgamato come in un grande full range, un’unica melodia dinamica e armonica.

Si entra in un viaggio psichedelico, senza fine, ringraziando la nostra passione ma, soprattutto, il sistema audio dove le elettroniche Dissanayke fanno l’amore con due belle svizzere!

Infine, William Fitzsimmons, cantautore folk statunitense che in questa sua Daedalus, My Father dell’album No Promises: The Astronauts Return ci porta su un pianeta che non è la terra, dove le leggi della fisica vengono riscritte.
 Un piano che accompagna una voce centrale, definita, scultorea e totalmente presente alla scena, intorno la spazialità e null’altro. Ripresa ravvicinata con effetti digitali costruiscono una prestazione artistica surreale che si colloca perfettamente su un pianeta distante da noi.
 Utilizzo di strumenti elettronici e remixing dilatano lo spazio che viene naturalmente e senza apparente sforzo riprodotto.

Conclusioni

In definitiva oggi abbiamo ascoltato un impianto che agevolmente a livelli di volume ben oltre i 100dB può esprimersi in ogni genere musicale con estrema disinvoltura e credibilità.

Il preamplificatore Kamasutra porta il gioco della musica a livelli difficilmente raggiungibili, perché non è tanto il volume “alto”, ma la ricchezza armonica ed energetica che fanno la differenza a certi volumi d’ascolto che sono oltre i limiti di una sana convivenza condominiale.

Contatti

I dischi usati per la prova


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