* Test * Prova Arylic S10: con questo streamer la musica liquida non è mai stata così semplice

Lo streamer con DAC integrato Arylic S10 ha un rapporto qualità / prezzo eccezionale, un prezzo risibile e un'app che garantisce la migliore esperienza. Per provare la musica liquida o svecchiare un impianto analogico non avete più scuse.

Sono anni che lo ripetiamo su queste pagine: ascoltare musica in hi-fi non è mai costato così poco. E l’ennesima conferma arriva dallo streamer con DAC integrato Arylic S10, che ha un prezzo su strada di 79 euro (!).

Siamo alle prese con un preamplificatore, streamer, ricevitore Bluetooth poco più grande di un powerbank (difficile immaginare quanto sia piccolo prima di prenderlo in una sola mano, che lo ospita in scioltezza).streamer con dac arylic s10 jpg e1677162608402

Costruzione e collegamenti dello streamer Arylic S10

Arylic è un’azienda inglese con le linee di produzione in Cina e in casa ha l’ex chief design officer di Apple. E si vede.

Al design minimalista del S10 fa ottima compagnia una costruzione robusta e che nulla ha a che vedere con le realizzazioni plasticose di questa fascia di prezzo. Qui il case è di alluminio anodizzato e texturizzato (disponibile solo in nero), stondato e con la plastica che spunta solo nel coperchio superiore.

Nonostante sia dotato sia di ricevitore WiFi b/g/n a 2.4 GHz e sia di ricevitore Bluetooth 5.0, nessuna antenna fa capolino dall’apparechio, che così conserva la pulizia delle linee. Ah, quasi dimenticavo: sono disponibili anche i collegamenti via AirPlay, DLNA e UPnP (di questi ultimi due parleremo più in dettaglio qualche riga più giù).

Da non sottovalutare anche la possibilità di realizzare (con 4 soldi!) un vero e proprio sistema multi-room.

Il frontale è semplice ed essenziale, col ricevitore a infrarossi per il telcomando in dotazione posto a sinistra e 4 LED a destra, a indicare l’ingresso selezionato.

Il DAC interno è l’AP8064 MVSilicon IC 32-bit ARM Cortex-M3 MCU, del 2014, e rappresenta il limite di questo streamer (ma ne parleremo più in dettaglio nel capitolo dedicato alla prova d’ascolto).

Il pannello posteriore paga pegno alle dimensioni ridotte dell’apparecchio. Seppure ordinato e con le prese non ammucchiate, presenta un bottoncino per la prima accensione e il reset, una RJ45 per il collegamento Fast Ethernet 10/100, un porta di alimentazione di tipo micro-USB (e il suo alimentare sembra né più né meno quello di uno smartphone), una USB (solo per pen drive, il cui contenuto verrà letto ignorando l’eventuale divisione dei file in cartelle e che comunque non dovranno essere più di 1024 file) e 2 mini-jack, uno come ingresso per un apparecchio analogico (io ci ho connesso un DAP Sony per questa prova) e uno per l’uscita, per il collegamento col cavo in dotazione verso l’amplificatore (o verso una coppia di casse amplificate).

A costo di spendere qualcosa in più, avrei molto gradito un’uscita digitale, per bypassare il DAC interno.

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L’app (spoiler: è spettacolare!)

Avendo maneggiato streamer e network player sin dagli albori di questa tipologia di apparecchi, vi garantisco che 4Stream (l’app dedicata ai prodotti Arylic) è semplicemente spettacolare! Di fatto rende superfluo l’uso del telecomando.

È disponibile sia per Android e sia per iOS, si installa in un attimo e in un battito di ciglia si connette al nostro S10. Gli diamo la password del router e… il gioco è fatto.

Dall’app possiamo selezionare i nostri servizi di streaming, gli ingressi e tanto altro ancora, con un’esperienza migliore e più gratificante di qualsiasi altra app per streamer/network player io abbia mai provato, BluOS esclusa (ma la battaglia è all’ultimo sangue).

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Le Internet radio e i servizi di streaming

Curiosamente, la fruizione delle internet radio è affidata a diversi servizi, in parte sovrapponibili. Per fortuna, aggiungo, dato che l’onnipresente (anche qui) TuneIn non ha mai voluto accogliere la richiesta di inserimento di Radio Elettrica (di cui faccio orgogliosamente parte) e che invece è presente su altri aggregatori come Radio.com (qui presente col nome di Open Network Stream) e in un qui non meglio identificato servizio Internet Radio (ma che sospetto, senza averne conferma, sia vTuner).

Oltre a questi, sono presenti Radio Paradise (i suoi 4 canali sono molto apprezzati dagli audiofili) e iHeart Radio.

Ognuno dei 4 aggregatori di internet radio consente di gestire, a suo modo, la lista delle stazioni preferite ma… niente paura: 4Stream ha l’icona Preset Content che corrisponde a 10 bottoni customizzabili con… qualsiasi cosa, rendendo tutto più veloce e divertente.

I servizi di streaming disponibili sono tutti i più popolari: Amazon Music (anche in versione ”base”), Deezer, Qobuz, Tidal e Spotify Connect (il che significa che funziona solo con l’abbonamento, come accade un po’ per tutti gli streamer).

Il play dei nostri file in locale

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Arylic S10 collegato al music server Serviio. Click sulla foto per ingrandire

Come ben spiegato nel manuale (cartaceo, vivaddio!, ma solo in inglese), è possibile far suonare i file nel nostro computer su cui risiede Foobar o in caso di un Mac via AirPlay.

Personalmente mi sono concentrato sul far pescare al S10 in WiFi la mia corposa libreria che risiede su un iMac su cui ormai da anni ho installato il fido Serviio (su come fare ne avevo parlato qui), ovvero utilizzando il protocollo DLNA (ma lo stesso vale per l’UPnP, dato che sono equivalenti e trasparenti all’utente). Ovviamente è possibile il collegamento ai file presenti su un NAS, purché abbia un media server installato. E inoltre è possbile mandare allo streamer – ovviamente, direi – i file presenti sul dispositivo (smartphone o tablet) su cui abbiamo installato 4Stream.

I formati supportati sono i classici FLAC, MP3, AAC, AAC+, ALAC, APE, e WAV, con risoluzioni fino a 24/192; niente DSD e niente MQA.

Nella settimana in cui ho stressato l’Arylic S10, prima di scrivere questa recensione, ho usato prevalentemente il collegamento WiFi e più che altro i miei file via DLNA (cfr sopra) e/o le internet radio. Nel secondo caso non ho mai avuto interruzioni, così come nessuna con i miei file FLAC a 16/44.1; ne ho ottenute un paio con file a 24/96 (in verità mentre col computer stavo facendo anche altro), mentre per i file a risoluzioni superiori sono dovuto passare al cavo Ethernet. Ovviamente queste considerazioni lasciano il tempo che trovano, dato che sono subordinate alla qualità del modem/router, alla sua potenza e alla distanza dello streamer dallo stesso, oltre che dal congestionamento della rete.

L’esperienza d’uso con Tidal, invece, è stata esaltante. Ottima qualità e l’app 4Stream che ricalca in pieno il menu dell’app ‘originale’.

Prova d’ascolto

Per un momento proviamo a ignorare il prezzo dell’Arylic S10 (79 euro al momento in cui vi scrivo) e concentraciamoci solo sull’ascolto duro e puro.

Decido di provarlo su 2 dei 3 impianti che ho ‘fissi’ in redazione. Comincio con l’impianto che definisco da compagnia (un NAD 302 a pilotare una coppia di Chario Silhouette), per poi passare al mio impianto da ascolto, con ampli Rotel e casse da pavimento Focal.

In entrambi i casi l’ascolto s’è dimostrato piacevolissimo, ma nell’impianto ‘grande’ normalmente c’è collegato un network player / streamer Cambridge Audio e… il confronto s’è dimostrato impietoso sia per la scarsa autorevolezza del nostro piccoletto e sia per la ricostruzione della scena sonora, tridimensionalmente più scarsa (ma il prezzo dell’Arylic va moltiplicato x12 per arrivare a quello del Cambridge!).

A spulciare tra le caratteristiche tecniche del S10 credo che la ‘colpa’ sia dell’AP8064 (il DAC interno, che Arylic usa solo su questo modello, mentre su tutti gli altri monta convertitori di gran lunga superiori), che fa il downgrade dei file portandoli a 16/44.1 e che porta le prestazioni complessive a 91 dB di dinamica.

(ri)Chiariamoci le idee. Stiamo facendo le pulci a un apparecchio che costa come una cena per 2 al ristorante e nonostante tutto s’è dimostrato soddisfacente, divertente, con una qualità d’ascolto complessiva piacevole e un rapporto qualità / prezzo eccezionale.

Conclusioni

L’Arylic S10 è adattissimo a diverse tipologie di utenti: a chi vuole ‘svecchiare’ un impiano analogico senza svenarsi, a un secondo impianto (magari con casse amplificate o un piccolo amplificatore in classe D), ma anche e soprattutto per chi voglia approcciarsi alla musica liquida per la prima volta, facendo così esperienza a bassissimo costo.

Personalmente lo sto continuando a usare con soddisfazione nel mio studio, nell’impanto che ho definito da compagnia e che uso mentre lavoro.

In quest’ottica l’Arylic S10 non solo è promosso a pieni voti, ma ha tantissimo da insegnare su come si progetta un’app per uno streamer.

Caratteristiche tecniche streamer Arylic S10

  • Wifi IEEE 802.11 b/g/n 2.4G
  • Bluetooth 5.0 SBC/AAC, 10M
  • Wired Connection Ethernet RJ45
  • Streaming Protocols AirPlay, DLNA, UPnP, Spotify connect, Qplay
  • Power Input 5V/1A
  • Analog Input Line In x 1/1 Vrms
  • Analog output Line Out x 1/1 Vrms
  • USB Host For USB pen drive/stick, 1000 songs limited
  • Antennas WiFi/Bluetooth Signal
  • Music Format FLAC/MP3/AAC/AAC+/ALAC/APE/WAV
  • Audio Decode Up to 24bit/192kHz
  • Audio Output 44.1khz/16bits, CD quality
  • Frequency Response 20Hz-20kHz
  • THD+N 0.0003
  • SNR 91dB
  • Local Storage Mobile device memory, NAS, USB pen drive/Stick
  • Weight 0.2kg
  • Dimensions 116.2*64*22.6mm
  • Working temperature 0~40℃
  • PC iTunes/Musicbee/Foobar 2000
  • Remote Remote Control Available
  • 4stream App Free iOS and Android App

Sito ufficiale

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